PIACERE, CRISTINA!
BIOGRAFIA
Lecchese di nascita, vivo a Monza con la mia famiglia. Ho conseguito una laurea in Lingue e Letterature straniere allo IULM di Milano e ho insegnato Lingua Inglese alla scuola Media e Superiore.
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Ho sempre amato disegnare, passione trasmessami da mio padre architetto e collezionista d’arte, e dallo zio pittore attraverso il quale ho potuto conoscere ed apprezzare opere ed artisti delle principali correnti degli anni 70 – 80.
Nel 2010 entro a far parte del Gruppo allievi della pittrice monzese Francesca Guffanti e parallelamente frequento lo studio del maestro Tino Stefanoni, accostandomi alla pittura acrilica e ad olio.
Dal 2012 faccio parte del Circolo Amici dell’arte di Villasanta.
MOSTRE
Marzo 2010
Mostra collettiva atelier Francesca Guffanti - Monza
Aprile 2011
Mostra collettiva presso la biblioteca del Centro Civico - Monza
Giugno 2013
Mostra collettiva presso la Rotonda di S. Biagio – Monza
Settembre 2013
Mostra collettiva “Monza, il Parco e l’Autodromo” presso Binario 7 - Monza
Ottobre 2013
Mostra presso l’associazione culturale “ Apriti Cielo” – Milano
Settembre 2014
Mostra collettiva “Monza, il Parco, l’Autodromo” presso Binario 7 – Monza
Ottobre 2014
Mostra personale “Inquadrature sospese” galleria PuntoArte – Monza
Maggio 2015
Mostra collettiva presso Villa Camperio - Villasanta ( segnalazione giuria )
Maggio 2016
Concorso Nazionale “ Gaudenzio Sacchi” XVII edizione villa Camperio Villasanta
Maggio 2016
Concorso Internazionale 6° edizione Biennale Metropoli di Torino (segnalazione giuria)
Settembre 2016
Mostra Collettiva Palazzo Arese Borromeo Cesano Maderno
Novembre 2016
Mostra Concorso Pittura Scultura “ Don Angelo Foppa “ – Sala Manzù Bergamo (1a Classificata)
Settembre 2017
“Pittori a Palazzo” Palazzo Arese Borromeo
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Maggio 2018
Concorso Internazionale “ Gaudenzio Sacchi” XVIII Ed. Villa Camperio Villasanta MB (segnalazione di giuria)
Maggio 2018
Concorso Internazionale 7° edizione Biennale Metropoli di Torino
Settembre 2018
selezionata Premio Pittura Mestre Centro culturale Candiani Mestre ( Ve)
Settembre 2018
Mostra collettiva “ Monza, il Parco e l’autodromo” Monza ( segnalazione di giuria )
Ottobre 2018
Mostra concorso Don A. Foppa Sala Manzù Bergamo ( 3° classificata )
Novembre 2018
Mostra 84 Endas Giussano
Maggio 2019
PuntoArte Monza
Giugno 2019
18° Premio Nazionale d'Arte Città di Novara
Settembre 2019
Selezionata Premio Pittura Mestre
Ottobre 2019
Settantesima Mostra Concorso Don A.Foppa Bergamo ( 2a classificata )
Gennaio 2020
21.esima Ed Premio Vittorio Viviani Villa Brivio Nova Milanese
Giugno 2020
collettiva " Respiro Libero" Associazione Circuiti Dinamici Milano
Ottobre 2020
Mostra Circolo Amici dell' Arte " Voglia di libertà" Villa Camperio Villasanta (MB)
Gennaio 2021
22° Premio Vittorio Viviani Nova Milanese
Settembre 2021
Premio Gola Olgiate Molgora ( LC )
Giugno 2022
Mostra "Iunius in Pictura" Galleria ArtTime Udine
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RECENSIONI
"Cristina Stefanoni ha sempre amato disegnare, passione trasmessale dal padre, architetto e collezionista d’arte, e dallo zio pittore. Fin da ragazzina riempiva innumerevoli fogli di carta, notes e diari, di volti e figure femminili disegnati a penna o matita, in cui prevaleva il sogno di una bellezza idealizzata, legata all’immaginario di un’adolescente che ricerca e costruisce la sua identità. Vestiti, ornamenti, gioielli, acconciature, venivano studiati nei particolari, quasi fossero bozzetti per una casa di moda.
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Passano gli anni…… Nel 2010 Cristina decide di ritornare alle origini della sua creatività e incomincia a dipingere, entrando a far parte del Gruppo allievi della pittrice Francesca Guffanti di Monza. Ecco allora nascere dipinti per lo più in acrilico, dai colori talora intensi, altre volte sfumati e leggeri, in cui la donna è quasi sempre la protagonista assoluta della tela, rappresentata con tagli decisi, in cui è determinante la scelta dell’inquadratura, sempre diversa e in movimento. Le protagoniste non sono mai ferme, ma riprese, con una tecnica che rimanda alla fotografia, in un attimo, un attimo fuggente e rapido come uno scatto. “Le tuffatrici” colte nel momento in cui s’immergono, “ La borsa viola”, in cui il personaggio femminile stringe con forza l’oggetto, o “Ginnica” , dove l’intreccio delle gambe rimanda a un gioco di linee incrociate.
Anche i personaggi maschili e i rari paesaggi rimandano ad un linguaggio fotografico , talora mutuato dalla pubblicità, ma l’artista ne reinterpreta i canoni con un linguaggio personale, dalla forte impronta iconica, in cui realtà e immaginario si fondono in attimi di sospensione, in cui la mente trascende il reale per creare universi di storie…. oltre."
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Barbara Cattaneo (direttrice Musei Villa Manzoni Lecco) Curatrice Mostra " Inquadrature Sospese"
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La mostra Momenti Fuggevoli è la seconda personale di Cristina Stefanoni alla Galleria Punto Arte di Monza, dove nel 2014 aveva esordito con Inquadrature sospese, svelando un personale linguaggio pittorico , che già aveva iniziato ad emergere nei suoi disegni da adolescente. Una pittura tesa alla ricerca dell’istante in cui le figure umane si muovono, agiscono, sentono, vivono, catturate nell’attimo preciso in cui svolgono azioni, con un’ inquadratura e una pennellata rapida che evocano l’adesione al reale di uno scatto fotografico.
A distanza di 5 anni, attraverso un continuo lavoro di affinamento della tecnica acrilica, degli studi prospettici e delle immagini da rappresentare, Cristina risulta assolutamente padrona della materia, dal trattamento del supporto, all’uso dei pennelli, agli accostamenti coloristici, alle ombreggiature e al soggetto da rappresentare. Continua la sua ricerca nella medesima direzione di adesione alla realtà, ma con una maggiore attenzione a cogliere il “ momento “, l’attimo che non ritorna, in cui il secondo dopo è già diverso dal primo, in cui realtà e soggettività si fondono, dando vita a composizioni più complesse, con più personaggi “ bloccati “ in un istante comune. Come ad esempio nell’opera Turisti, dove i soggetti, colti da un improvviso temporale, si muovono all’unisono nell’apertura degli ombrelli, nel ripararsi dal vento, nello sventolio degli abiti colorati creando una sorta di magico balletto. O nel gioioso quadro Al Parco dove bambini, vestiti di bianco, corrono felici su uno sfondo verde brillante in un giardino fantastico, senza tempo.
Oltre a questa dimensione più corale, l’autrice inizia a sviluppare una maggiore attenzione all’emotività, colta nell’istante più intenso, in cui se ne percepisce la tensione e lo stato d’animo dei personaggi. Nell’opera See you my love si avverte la fugacità del momento, un momento sospeso, in cui da un treno in partenza due innamorati si salutano, lei in punta dei piedi e lui sporgendosi dal finestrino, a sottolineare quasi il difficile equilibrio tra il dolore della separazione e l’accettazione della medesima. Una sottile inquietudine pervade l’ultima produzione di Cristina Stefanoni: il momento lascia spazio ad ogni finale possibile, secondo lo stato d’animo e la percezione emotiva dell’osservatore: in Boudoir o Harmonic Shapes, nella perfezione dei particolari delle forme e delle figure femminili, dell’armonia dei colori, nel primo caso giocati nelle tonalità dei verde e dei beige, nel secondo, negli arancioni, gialli e ocra, si avverte un senso di attesa, di qualcosa che verrà dopo, di cui i soggetti rappresentati non sembrano coscienti, immersi in un loro presente, che li fa apparire immobili e intangibili da qualsiasi evento esterno. L’attimo precedente o successivo è lasciato unicamente alla soggettività di chi guarda l’opera, diventando egli stesso coprotagonista di una storia non narrata.
Abbandono rappresenta il punto più profondo della poetica del “non dipinto “ dell’artista: nell’opera è infatti rappresentata una figura femminile sdraiata per terra, dove le sue forme morbide e armoniche contrastano profondamente con la geometria spigolosa dei solidi che definiscono lo spazio. I colori caldi del suo corpo stridono con i verdi e gli azzurri freddi delle forme geometriche che fanno da quinta alla composizione. La donna è posta sul fianco, ma l’inquadratura riprende solo il busto e le gambe, mentre la testa non è visibile, nascosta tra le forme solide che formano uno spazio ristretto. Il corpo femminile in primo piano campisce la tela, catturando la luce, e riempiendo il vuoto, in un’atmosfera fissa, immota, quasi cristallizzata. Cristina Stefanoni attraversa il reale, per arrivare ad un” sopra reale “, che non è surreale, in cui la poetica del vero trova la sua espressione più intensa.
Barbara Cattaneo
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"La figura umana e alcune peculiari dinamiche interazionali sono al centro dei dipinti di Cristina Stefanoni, un'artista che unisce talento e sensibilità riuscendo a cogliere alcuni dettagli che sembrano volersi celare ad ogni costo: con tinte brillanti immortala da vicino – alternativamente - espressioni perse nel vuoto della solitudine o completamente assorte nella selva dei propri pensieri, rappresentazioni accurate e piene di elegante garbo, quasi a voler carpire l'attimo in punta di piedi."
Luca Franzil galleria ArtTime Udine